Regia di Francis Lawrence vedi scheda film
Un virus letale ha più che decimato la popolazione terrestre, trasformando i sopravvissuti in esseri carnivori albini che sono danneggiati gravemente dai raggi solari. In una Manhattan luminosa e a suo modo intrigante, in spazi di apparente residuo ordine, si aggira Robert Neville, che da tre anni sta cercando altri possibili sopravvissuti, in compagnia della sua femmina di pastore tedesco...
Il film è tratto dal romanzo omonimo di Matheson, giunto alla sua terza rappresentazione sul grande schermo.
La trama e l'ambientazione all'appassionato di SF non risultano particolarmente originali; eppure l'interesse del film nasce da un lato dai flashback che ripercorrono la storia recente fino all'epilogo catastrofico e dall'altro dalla attenzione alla drammatica solitudine del protagonista, lenita solo in parte dalla compagnia del fedele cane e scandita dalla ripetizione iterativa di comportamenti e rituali durante tutta la parte diurna della giornata.
Sottolineando alcuni "topos" di una sceneggiatura di genere avventuroso in cui si embricano i temi della esplorazione, della caccia e fuga, della difesa del fortino, il regista Francis Lawrence - che da grande dirigerà la saga degli Hunger Games -, anche supportato dalla sceneggiatura di Akiva Goldsman (premio Oscar in A Beautiful Mind), riesce a rispettare le regole del film di genere, ma si spende molto sul piano narrativo nel cercare un puntuale approfondimento della psicologia del protagonista.
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