Regia di Francis Lawrence vedi scheda film
Costosissimo quanto inutile -artisticamente parlando- rifacimento (de L'ultimo uomo sulla Terra) ispirato all'omonimo racconto di Matheson, penalizzato da patetici effetti in computer grafica e da un chiassoso (e fastidioso) svolgimento privo comunque di ritmo.
Robert Neville (Will Smith) apparentemente è l'unico superstite (assieme a Samantha, fedele pastore tedesco) agli effetti di una virus, prodotto per nobili ideali ma sfuggito alla mano dei ricercatori, che ha ridotto la maggior parte dell'umanità in creature simili a vampiri (possono agire solo nell'oscurità e non sopportano la luce solare). In una New York silente ed abbandonata, chiuso in un laboratorio di ricerca, Robert sperimenta sui topi vari farmaci al fine di trovare un antidoto che possa guarire gli "infetti"...
Ispirato dall'omonimo racconto di Richard Matheson, al quale già nel 1964 Ubaldo Ragona diede poderosa versione cinematografica (assai migliore di questa) con Vincent Price al posto che qui ricopre Will Smith. E pure il buon George Romero, particolarmente ispirato, nel 1968 realizza (non in maniera ufficiale) un superbo derivato (più sono i sopravvissuti al posto di uno) con La notte dei morti viventi.
Questa caotica e pirotecnica rilettura, diretta da Francis Lawrence, regista poi celebrato per la serie Hunger games, anche se realizzata nel 2007 appare già invecchiata (malissimo) a causa principalmente dell'abuso di effetti in CGI. Destino comune a moltissimi titoli che dalla fine del Secolo scorso ad oggi, hanno maldestramente puntato alla computer grafica.
Ma i difetti di un film mielosamente sceneggiato stanno anche nel buonismo -che tanto sa di fasulla ostentazione- con un protagonista (ovviamente di colore) che conosce a memoria le battute di Shrek, si dispera per la dipartita della cagna con -terrificante tendenza generale dell'ultimo decennio- nome umano (Samantha) e ascolta Bob Marley perché "illumina le tenebre"...
Per carità: tutte belle e lodevoli intenzioni, che però sanno tanto di bigotta e necessaria impostazione al fine di rendere il film "safe for work", ovverosia destinato a tutta la famiglia, pargoli compresi...
Al di là delle intenzioni puramente commerciali, peraltro riuscite dati i stratosferici incassi, oltre il "magalomanismo" tipico di certo cinema che batte bandiera a stelle e strisce (Robert gioca a golf, ma sull'ala di un aereo) che impone esplosioni, voli di aerei ed elicotteri, scenari immensi e apocalittici nonché tanta, tantissima (ben) poco plausibile azione, al di là e oltre la messa in atto di un giochino costosissimo... resta poco e niente.
Meglio, molto meglio visivamente -e ancora oggi più interessanti di questo insopportabile pastrocchio- i due titoli citati all'inizio (quello di Ragona e di Romero): a testimonianza che l'arte non si fa con i soldi e i capitali non rendono più interessante un film privo di idee e contenuti...
Distribuito in una esaltante versione bluray targata Warner Bros, quindi il massimo sia sul piano visivo (16:9) che audio 5.1 Dts.
A corredo una valanga di contenuti speciali, a testimonianza che il mondo ruota al contrario: in questo caso non se ne sentiva davvero il bisogno!
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta