Regia di Marc Forster vedi scheda film
La prima parte è semplicemente splendida.Chissà perché i bambini orientali rendono meglio di quelli occidentali al cinema? I due piccoli protagonisti con le loro bellissime facce mi hanno ricordato quelli di "Il millionaire". Sono bravi, commoventi, credibili ed incredibili e reggono tutto il film con la loro presenza. La seconda parte, invece, l'ho trovata un po' costruita, perbenista. Verso il finale specialmente quando le coincidenze e i colpi di scena si susseguono in modo da portare la storia verso un epilogo moralistico e catartico impostato sulla legge del contrappasso. L'America risulta un rifugio sicuro. Mentre noi sappiamo bene, soprattutto da certo cinema americano, certamente non hollywoodiano, rappresentante la coscienza critica del popolo, che le cose non sono proprio rose e fiori, specialmente per chi viene dalle zone di guerra. L'intento propagandistico è evidente. Ma non c'è bisogno di calcare la mano per dimostrare che non possiamo abbandonare quella gente ad un destino tanto infame. Il tema è edificante e straziante ma se devo essere imparziale e razionalmente coerente non posso giudicare questo film come fosse un'opera capitale. Un veicolo per informare la gente? Mah. Ci sono tante schifezze che non ci vengono dette. E i film vengono maneggiati per pilotare l'opinione pubblica. Per questo motivo io guardo sempre ad un film prima come opera d'arte figurativa e poi per il resto. Cerco di non abboccare all'amo.
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