Regia di Marc Forster vedi scheda film
Il "cacciatore di aquiloni" è colui che fa volare i sogni pur restando con i piedi saldamente a terra. Correre dietro a un ideale non significa, infatti, fuggire dalla realtà. La virtù del "servo" è la costanza, nelle forme della fedeltà e della lealtà, che sono poi anche le qualità del migliore amico. Il vero uomo mantiene la propria dignità pur nella sottomissione, al proprio padrone come ai propri principi. La comunità di profughi che resta unita pur nella lontananza dalla patria è solo un piccolo esempio dell'attaccamento alle origini del proprio essere, a ciò su cui si fondano la nostra cultura, la nostra mentalità, la nostra stessa esistenza. La recente, tormentata storia afgana è il terreno tragicamente fertile per questo racconto dalle tinte forti. L'orrore è l'abisso in cui risuona il potente richiamo delle radici, che ci insegue per tutta la vita e, prima o poi, ci raggiunge - se è il caso, ci presenta il conto - e ci costringe a tornare indietro.
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