Regia di Zach Helm vedi scheda film
Dopo 243 anni di vita, Edward Magorium è prossimo a consumare l’ultimo paio della sua scorta di scarpe italiane e quando l’avrà fatto lascerà questo mondo. Il bello è che ne parla come se niente fosse alla sua assistente, la giovane Mahoney, ex talento del piano e ora commessa nella bottega delle meraviglie. Nonostante la matura età, il negoziante è un eterno fanciullo, dotato di inesauribile entusiasmo per tutto tranne che per le scartoffie. Così viene assunto il rigido Henry per sistemare i conti in vista del passaggio di proprietà alla dubbiosa Mahoney. Bel lavoro di scenografia ed effetti speciali nell’animatissimo interno dell’emporio, sgargiante come un negozio di dolciumi d’altri tempi ma dotato di una propria malinconica personalità. Stesso non si può dire della scrittura dei personaggi, che mima malamente le fantasie di Roald Dahl senza però alcuna punta di cattiveria. Certo ci sarebbe la riflessione sul trapasso, spunto interessante in un film per l’infanzia, ma viene affogata da una stucchevole saturazione di buoni sentimenti, che andrà a noia anche ai bambini meno piccoli. Peccato per la sempre adorabile Portman, meno per Hoffman, che in originale fa una irritante voce da cartone animato. Ci sarebbe voluto un Tim Burton per salvare la baracca, e l’esordiente Zach Helm, noto come sceneggiatore di Vero come la finzione, non ne dimostra la stoffa.
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