Regia di Paul Verhoeven vedi scheda film
Fiore di carne è un film dall'erotismo assai esplicito e spinto, ma connotato da una vena funerea, mai veramente gioioso e dove i corpi impegnati negli amplessi possono ben presto corrompersi, imputridire ed essere invasi da vermi ed insetti. La storia dello scultore Eric Vonk si conclude, infatti, con la morte di cancro della bella ed amata moglie Olga, con la conseguenza che lo stesso protagonista diventerà, per una sorta di vendetta verso la vita, un serial killer di donne giovani e disponibili. Il film di Verhoeven è, infatti, tutto narrato in flashback, a partire proprio dagli efferati omicidi commessi dal protagonista.
Fiore di carne, che resta tutt'oggi il film olandese più visto ed amato, propone già alcune delle caratteristiche tipiche del cinema futuro del regista di Amsterdam, a cominciare da una rappresentazione cruda del sesso e da una esplicita messa in scena della violenza. Il suo cinema, qui, è indubbiamente aiutato dalla presenza del biondo e statuario Rutger Hauer, anche lui, come il suo regista, destinato ad emigrare a Hollywood (ma attivo anche nel nostro cinema) con alterne fortune.
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