Regia di Geoffrey Wright vedi scheda film
Solo per novelli affezionati al thriller/horror ...
Il passato reclama vendetta: nel caso è rappresentato dalla progenie di una violenza sessuale che, anche se non si capisce come l'omicida ne sia venuto a conoscenza, decide di vendicare il torto subito dalla madre. Quattro ne sono responsabili, tra i quali pure lo Sceriffo di Cherry Falls, idilliaco paesino della Virginia (mai come in questo caso nomen omen!) al centro di brutali delitti che coinvolgono fanciulle adolescenti. Siamo dalle parti del solito slasher a base di teen-agers in odore di svezzamento, dove per sfuggire alle mire del serial killer si rende opportuno per le ragazzine perdere la verginità. Certo, Geoffrey Wright è regista che dimostra buon senso del ritmo e quindi opta per una serie di inquadrature dinamiche e originali, pure la pellicola -anche se ambiantata tra adolescenti- non lesina in scene di (blando) erotismo ed esplicita violenza. Anzi: l'unico punto di forza di un prodotto standardizzato alla media soporifera del genere è proprio la ferocia con cui i delitti vengono rappresentati (teste dimezzate, arti amputati, omicidi all'arma bianca) e l'audacia di un prefinale che ricorda Carrie per la strage di gruppo (ma anche l'Aja di Piranha 3D e il classico italiano La bestia uccide a sangue freddo) vittima adolescenti in fuga dalla frenetica furia omicida del novello Norman Bates di turno. In conclusione un filmetto senza arte né parte, che si è comunque ritagliato la sua fetta di estimatori grazie al cattivo gusto e alla poetica del "So bad it's so good", tipica della sexploitation anni '70/'80. Indirizzato solo ad un pubblico di minorenni, magari affascinati dalle tematiche macabre. Alla larga, invece, chi ha già visionato decine di pellicole del genere, in quanto prodotto già obsoleto e ripetitivo all'epoca della realizzazione (A.D. 2000).
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