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L'ultima sequenza

Regia di Mario Sesti vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su L'ultima sequenza

di GIMON 82
10 stelle

Da vedere e rivedere,una manna dal cielo per ogni "Felliniano" Doc,perchè Fellini è artista "ignorante",geniale ed irripetibile,  personaggio straripante nell' unicita'.Il documentario di Mario Sesti è un collage di fotografie del giornalista Gideon Bachmann.Il set è quello di 8 e mezzo, nucleo centrale del film è un finale alternativo (o uno dei tanti) sul film del maestro riminese del 1963.Una sequenza in un treno,un vagone stile "Orient express",molto raffinato nell'ambientazione.Il  Guido Anselmi alter-ego "Felliniano",regista in crisi siede nel vagone ristorante del treno,vestito di bianco,come tutti gli altri protagonisti del film.

Epilogo dal tocco ambiguo,considerandone le tematiche umane di 8/2 ,l'amore,la vita e la morte trovano l'enuclearsi nel wagon-restaurant dell'elegante treno,un qualcosa di funereo,distrutto (si presume) dallo stesso Fellini,a favore del fantastico girotondo finale in stile circense,amalgama di ricordi,ansie,dolori e ossessioni in forma umana,ma è tutto un decantare le lodi della vita,Fellini coll'epilogo di 8/2 sancisce la fine di una crisi personale,e un inizio visto da un altra prospettiva,piu' vitale e ottimista.Sandra Milo,Anouk Aimeè,Rossella Falk,Claudia Cardinale ed altri operatori e amici di Fellini,a distanza di 40 anni parlano del misterioso finale.Avvolto nel mistero o nell'orda della "mistificazione" di cui Fellini era padrone.I protagonisti parlano del rapporto con Federico,ma sopratutto della costruzione del finale nel treno.

Un qualcosa che all'unisono risultava come funereo e misterioso,una sorta di viaggio di anime verso l'ignoto.Suonava sinistro il finale "trenesco" e Fellini ne cambio' le carte,scegliendo il ballo circense.La bellezza e l'interesse per questo documentario viene pero' dall'ascoltare il Fellini del 1963,intervistato da Bachmann,nel bellissimo susseguirsi di fotografie dal set di 8/2.Scampoli di grande cinema italiano,scomparso oggigiorno,ma sopratutto ascoltare la soavita' della voce di Fellini,di certo uomo "cialtrone" nelle storie,ma affascinante da ascoltare,sulle teorie della vita o morte,sull'amore e le donne.Fellini era un antiintellettuale per eccellenza,sornione e pacione,fantasioso e picaresco.Personaggio piu' che uomo colto,diverso dai "dotti" da cinema,il Federico riproposto da Mario Sesti è uomo che avanza e "ricerca" senza uno scopo predefinito, vive senza un perchè, lasciandosi trasportare dall'onda della vita,piuttosto che trascinare lui il flusso vitale.Godibile sotto ogni aspetto "L'ultima sequenza",un reportage malinconico e nostalgico,sopratutto nel sentirne le voci di Fellini e Mastroianni,nel sondarne umori e sentimenti all'interno di un set.C'è anche una sorta di compiaciuta "italianita'" nell'ascoltare l'inglese maccheronico di Federico,alle prese con Bachmann.Fellini italiano esportabile nel mondo,come Mastroianni,Antonioni,Rossellini o Gassmann,stelle lucenti e 8/2 di un arte italiana oramai ingiallita.Per fortuna esistono ancora documentari come questo......

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