Regia di Gianni Zanasi vedi scheda film
Voto 6: Ho finito di vedere questo film e mi son posto subito alcune domande a cui non sono riuscito a dare risposte precise. Ne ho subito dedotto il principale difetto, la sua sceneggiatura. Non pensarci è un fim con l'aspirazione ad essere un grande film ma è come se alla fine l'autore si sia impaurito e colto da tomori riverenziali abbia aggiunto qualche base di stupefacenti "colpi di scena" che pero' rimangono rinchiusi in uno sgabuzzino. Comincia anche bene ed incuriosisce, ho deciso di vederlo senza mai averne sentito parlare, solo perchè ieri sera, in quel momento passava su sky e tutto sommato non penso di aver perso troppo tempo; ma anche che con questo tempo potevano intrattenermi un po' meglio. Il film mette decisamente troppa carne al fuoco, ha la pretesa di parlare di tutto un po' senza mai andare oltre ad una battuta o ad uno sguardo: ma il cuore della sua sceneggiatura è alquanto scarno, e lo si evince man mano che i minuti passano, quando ti accorgi che oramai no, non tutto puo' essere affrontato in modo accettabile. Ne sono un esempio il figlio illeggittimo, la relazione con la prostituta, quella col giovane politico, il matrimonio in crisi e forse anche il finale. Non a tutte le vicende narrative è stato dato una fine; ne risulta un finale un po' prima improvvisato e poi lasciato cadere senza spiegazioni, come se fosse uno di quei film in cui il regista lascia aperto il finale per farcelo immaginare. Ma che m'immagino, ti preparano tutto il film ad una tragedia immanente, unico argomento veramente affrontato nel film, e poi, all'ultimo, arriva un amico che è disposto ad investire. Mi sembra un modo di fare cinema un po' comodo, a tratti anche supponente. Vi chiederete, ma come mai allora il voto è 6? Il film ha comunque il pregio di essere sincero, di avere tre protagonisti in grado di recitare bene, e di odorare di quella genuinità di un cinema puro anche se imperfetto. E nonostante tutto intrattiene lo stesso. Ultima considerazione sulla colonna sonora; troppo presente, troppa variegata da non far capire l'uso che se ne vorrebbe fare, si passa con disinvoltura dall'opera, all'hard rock al romantic pop. Mah, proprio non l'ho capita.
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