Regia di Gianni Zanasi vedi scheda film
Stefano è un chitarrista rock fallito che dopo una delusione amorosa, trova la fidanzata a letto con un altro, decide di andaresene da Roma e ritornare in famiglia a Rimini. Ritornato a casa si ritrova coinvolto in tutte le vicende famigliare che si era lasciato alle spalle. Il fratello che sta mandando in rovina l'azienda di famiglia di ciliege sotto spirito, la sorella solitaria che ha un rapporto solo con i delfini, i genitori anziani.
Si ritrova così a dover risolvere una marea di problemi e a ritornare in contatto con la vita di provincia.
Di questo film avevo letto critiche entusiastiche alla sua uscita a Venezia che ne parlavano come un film rivelazione assolutamente da non perdere. Partendo da questi presupposti devo dire che l'ho trovato un po' deludente, Non si tratta certamente di un brutto film, anzi a tratti è molto divertente, alcune idee, vedi quella della corse davanti alla fotocellula che misura la velocità delle auto, surrealmente geniali ma l'insieme mi è sembrato non particolamente originale fra famiglie scapestrate e noiosa vita di provincia. Insomma tematiche ormai sviscerate dal cinema italiano.
La forza del film sta nel cast con un Valerio Mastrandrea che interpreta forse un ruolo per lui consueto ma lo fa con grande bravura aiutato da un sempre più bravo Giuseppe Battiston e una Anita Caprioli in gran forma.
Nell'insieme mi è sembrato il solito film italiano carino, divertente, ben recitato e anche girato ma che non riesce a rilanciare i fasti del grande commedia italiana
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