Regia di Gianni Zanasi vedi scheda film
Il tradimento della sua compagna e le acque cattive nelle quali naviga il gruppo punk del quale fa parte convincono il 35enne Stefano Cardini (Mastandrea) a staccare la spina, allontanandosi da Roma per raggiungere la sua famiglia in Romagna. La situazione che trova qui non è delle più edificanti: suo fratello (Battiston) ha rinunciato a una carriera da atleta per darsi alla fabbrichetta di famiglia (che va a rotoli) e sua sorella (Caprioli) ha lasciato un grande amore per nascondersi dietro l'addestramento dei delfini.
Dopo l'avvio convincente di Nella mischia (1995), Gianni Zanasi sembra essersi perso definitivamente per strada: alle regie televisive alterna incursioni sul grande scherno che confidano su qualche trovata stravagante e su un uso sottolineato di anticonformismo espressivo. Non fa eccezione Non pensarci, col quale ci ritroviamo dalle parti del Tornatore di Stanno tutti bene: il film si leva leggerissimo, quasi impercettibile, sulle trame degli affetti, infila inserti grotteschi che spezzano ripetutamente il flusso narrativo e gira a vuoto fino all'ultimo, senza lasciare traccia e nonostante la buona prova di un cast nel quale spicca un Mastandrea determinato a tenere a tutti i costi a galla la barca. Notazione a parte per la colonna sonora, memorabile per una sua bruttezza che dimostra che il rock in Italia non esiste e non è mai esistito.
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