Regia di Roberto Benigni vedi scheda film
Pellicola che non ha bisogno di commenti, come quasi tutto ciò è stato firmato da Roberto Benigni. La vidi al cinema da bimbo, avevo dieci anni, e l'ho rivisto dozzine di volte in tv. Dopo La Vita è Bella, a mio avviso, si gioca con "Il Mostro", il ruolo di miglior film di Benigni. E' una commedia degli equivoci, con Benigni chiamato a un doppio ruolo sul modello di Fracchia la Belva Umana. Da una parte il boss mafioso Johnny Stecchino, dall'altra l'idiota ingenuone Dante, che pensa di aver conquistato il cuore della giovane Maria (l'immancabile Braschi). Copione e battute brillanti, con una certa comicità sbarazzina che si diletta a parodiare problemi dell'Italia degli anni novanta, dalla corruzione politica, passando per la dipendenza dalle droghe e gli agguati di mafia (indimenticabili le tre piaghe di Palermo narrate dall'avvocato traghettatore, che non prendono assolutamente in considerazione la malavita). Benigni riesce a muoversi con folle classe in tutto questo, divertendo dalla prima all'ultima sequenza, sebbene nel film si uccida e si spari a mitraglia per le strade. Molte le sequenze memorabili, dalla corsa di Lillo inebriato dalla coca, all'aggresione dall'ortolano Travaglia e successiva confessione ai carabinieri col famoso "perché qui è tutto un magna magna". Vertice della comicità italiana scacciapensieri... A proposito, ma chi lo faceva il tacchino?
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