Regia di Michel Gondry vedi scheda film
Il Be Kind Rewind è un fatiscente videostore di Passaic, New Jersey, città che ai primi del Novecento ha dato i natali al padre del jazz Fats Waller. Il signor Fletcher, l’anziano gestore (Danny Glover) lo lascia per alcuni giorni in mano a Mike (Mos Def), a condizione che non coinvolga l’amico Jerry (Jack Black). Il quale, elettrizzato dalla centrale attigua alla sua roulotte, smagnetizza in un colpo tutte le videocassette. I due, per rimediare, “rigirano”, con l’aiuto dell’amica Alma, i blockbuster richiesti dalla clientela. Lo spazio cinematografico per Gondry si conferma sempre più la cameretta dei giochi, il muro su cui graffitare, un mondo atemporale e sincretico. Il luogo, forse l’ultimo, in cui si può esercitare davvero la democrazia “dal basso”, ri-costruendo, in casa, anzi per le strade, il proprio immaginario. In barba agli avvocati delle major hollywoodiane e all’innovazione tecnologica. Se lo spunto è geniale e il “messaggio” è accattivante (taroccatevi i vostri film da soli), la ricchezza del meraviglioso L’arte del sogno è lontana: il doppiaggio impoverisce, il gioco dei remake mostra presto la corda (a parte A spasso con Daisy), c’è melassa sul finale e una nostalgia indigesta. Quella troppa gentilezza che a volte uccide.
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