Regia di Michel Gondry vedi scheda film
Tutte le vhs di una fatiscente videoteca in una cittadina del New Jersey si smagnetizzano (come nello studio medico del professor Mierzwiak in Se mi lasci ti cancello, come negli oggetti tecnologici costruiti con materiale di riuso in L’arte del sogno, così anche qui circola un’aria gradevolmente démodé): per venire incontro alle richieste dei clienti, e non reperendo più vhs in un mercato ormai dominato dai dvd, i due commessi (in assenza del titolare) decidono di girare dei remake. Gli effetti speciali, degni di Ed Wood, e la durata ridicolmente breve dei remake (per Ghostbusters si parla di 20’) sono l’esatto contrario dell’attuale gigantismo delle majors; ma i prodotti sono richiestissimi. Le suddette majors (rappresentate da Sigourney Weaver, in un cameo) fanno allora valere le leggi sul diritto d’autore per bloccare gli intraprendenti commessi, che in risposta girano il loro capolavoro: un mockumentary sul jazzista Fats Waller. Gondry abbandona i temi sentimentali dei due ultimi film e ci propone una meditazione sul cinema d’oggi; ma in tono leggero, come nel suo stile. Il finale (diciamolo pure, anche se l’aggettivo è abusato) felliniano mostra una volta di più che l’eterna magia del cinema viene innescata anche da ingredienti poveri.
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