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Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo

Regia di Steven Spielberg vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo

di giansnow89
7 stelle

Non sfigura assolutamente nel confronto con gli altri tre capitoli, non è un capitolo fatto per essere avulso dagli altri, ma è a tutti gli effetti il quarto episodio della serie.

In molti hanno arricciato il naso e avanzato le proprie perplessità per la virata della serie di Indiana Jones verso la fantascienza più spinta e improbabile. La civiltà aliena ipertecnologizzata che colonizza le popolazioni indigene precolombiane fondando la mitica El Dorado, dicono, è una storiella tirata per i capelli, strumentale al solo fine di aggiungere un altro capitolo al franchise, con tutto il ritorno commerciale conseguente, anche più aureo e soprattuto reale della El Dorado descritta nel film. La tesi della mancanza di realismo cozza però con lo Zeitgeist a cui ha attinto a piene mani la saga di Indiana Jones fin dai suoi primi vagiti, lo stesso spirito che ha plasmato altri capisaldi del tempo come la saga di Star Wars o più in seguito quella di Ritorno al futuro. Non mi diranno che l'Arca dell'alleanza da cui emanava un letale fuoco divino fosse più credibile? O che nel ricorso alle antiche credenze sul Santo Graal ci fossero meno cliché che in una puntata di Voyager? Un'escursione fra gli extraterrestri è un punto di caduta accettabile ed anzi prevedibile quando ci sono di mezzo Spielberg e Lucas, e confligge poco o punto con il melange fumettistico e ad un tempo adulto e giocoso di avventura e mistero anni '80  su cui ha poggiato le proprie fondamenta la serie. Se il quarto capitolo ha un difetto (che ripensando ad altri revival filologicamente sballati di titoli storici, forse un difetto proprio non è), è nel suo essere un pastiche, un'auto-imitazione dei tre classici senza un ripensamento alla luce del cambiamento dei tempi. I nemici, i luoghi inaccessibili, le relazioni fra i personaggi, gli inseguimenti, i rivolgimenti nei rapporti di forza, i capovolgimenti di trama, le stesse inconguenze storiche/di trama, che non sono mai mancate, sono caratteri trasportati di peso dai capitoli storici, attualizzati al 1957 quando necessario (i nazisti per esempio vengono sostituiti dai russi, ugualmente feroci, ugualmente tonti), ma alla fine della fiera si può dire che tutto cambia perché nulla cambi. 

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