Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
In piena guerra fredda (siamo nel 1957) il professor Jones (Ford) parte con il giovane Mutt (LaBeouf), un ragazzo dalla testa calda, alla volta del Perù, per cercare di risolvere l'enigma del teschio di cristallo di Akator che, secondo la leggenda, permetterebbe a chi lo decifra di dominare il mondo con poteri straordinari. È per questo che i due si trovano costantemente con i sovietici alle calcagna, guidati a loro volta dalla perfida Irina (Blanchett).
Come sempre accade per gli episodi della serie di Indiana Jones (questo è il quarto, arrivato a quasi vent'anni dal precedente), la trama è solo un pretesto per dare fondo a ogni forma di immaginazione. E qui Spielberg ne tira fuori a palate, tra scenografie sontuose e riprese spettacolari fin dalla prima inquadratura, capolavori di computer grafica e veri capolavori ingegneristici. Nella memoria rimangono moltissime sequenze d'azione: dal combattimento tra spadaccini a bordo di due auto che corrono accostate all'invasione di termiti giganti, fino alle azioni devastanti di magneti potentissimi. A corredo colori sgargianti, il lusso per qualche citazione (persino il Marlon Brando di Il selvaggio), un ritmo forsennato e un connubio con la fantascienza che non ti aspetti.
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