Regia di Leonardo Pieraccioni vedi scheda film
Il declino di Pieraccioni è compiuto. Oltre a non aver ritmo, come molti degli ultimi film del regista toscano, questo “Una moglie bellissima” non fa nemmeno ridere. E per un film comico è una cosa preoccupante.
La storia, a differenza dei precedenti film, buonisti ed indifferenti, gronda d’attualità (il ricorso al mutuo dissanguante, la mania per i calendari, la critica sociale all’Italia di oggi). Si parla di una coppia di modesti fruttivendoli toscani, che grazie all’avvenenza di lei, s’arricchisce, realizzando un calendario osè. Naturale, quasi scontato, che l’arrivo dei soldi significhi automaticamente uno stile di vita più godurioso ma anche più falso e meno sentimentale, che lei s’innamori del bel fotoreporter, che il cornuto soffra per un periodo limitato, che il lieto fine sia in agguato. Uniche scene per cui non si rimpiange la realizzazione di questo filmaccio sono le terga possenti della Torrisi esposte in primo piano e le dolci metafore di maternità della scena conclusiva.
Le uniche risate le strappa con veemenza Ceccherini. Speriamo Pieraccioni torni a far ridere (e non parliamo dei produttori, sempre lautamente ricompensati da ogni prodotto del toscano).
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