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Una moglie bellissima

Regia di Leonardo Pieraccioni vedi scheda film

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La recensione su Una moglie bellissima

di giancarlo visitilli
4 stelle

Non imbarazza neanche la scelta: se trascorrere un Natale in crociera o andare alle Seychelles, con la scusa di un calendario. Ciò che imbarazza è la persistenza di alcuni italiani a non darsi ad altro lavoro se non al cinema.
Infatti, chiunque potrebbe raccontare la storia di Miranda e Mariano, mica ci sarebbe bisogno di scuole particolari di cinema o di come si scrive una sceneggiatura (!). Trattasi di una di quelle rare coppie felici, che soli alcuni registi pariolini o della Maremma conoscono, che pur conducendo una vita umile, piena del lavoro alla loro frutteria, viene spodestata dall’arrivo di Andrea, un fotografo d’assalto di uno dei tanti periodici alla ricerca ogni mese di un donna da copertina. Questi, imbattutosi nella bella Miranda, pensa immediatamente di poterne fare il soggetto per il suo prossimo calendario. La proposta economica è allettante, non si riesce proprio a rifiutarla, ma non mancherà di creare problemi fino ad allora inediti alla coppia.
E’ incredibile come tutti i film di Pieraccioni abbiano una costante in comune con quelli in cui recitava Nino d’Angelo negli anni Ottanta: lui basso (non solo per la statura) e lei la solita “bisteccona”, che per arrivarci c’è bisogno della scala. Solo a questo fa pensare l’ennesimo film del toscanaccio, e non assolutamente alla Proposta indecente, visto che bastano soltanto gli attori Demi Moore e Robert Redford per fare la differenza, non volendo per nulla mettere a confronto le sciatte sceneggiature granfratelliane di Veronesi con quelle di Adrian Lyne.
Ma tanto sappiamo che Pieraccioni è uno di quei registi che in tutte le conferenze stampa vanno affermando che “la critica non esiste”. E fa bene. Perché non ci vogliono i critici per capire i suoi film. Tanto anche questo film sarà un film riuscito: lo dimostrerà il pubblico, fra qualche giorno. I natalini che si recheranno al cinema con ancora il tanto panettone “sullo stomaco”, si divertiranno, omaggeranno il film come “campione d’incassi”, perciò la fabbrica Medusa (ma anche De Laurentis) potrà aumentare la sua produzione di panettoni per il prossimo anno.
Fa niente che la famigliola felice del film, nutre delle aspirazioni tanto distanti dalle famiglie italiane: avere tanti bambini, comprare una frutteria nel centro del paese, avere facile successo. Ormai questo è il miraggio per tutti. Non sarà un caso che Pieraccioni abbia scelto la stessa toscana ex-Grande Fratello, Laura Torrisi, che recita (!) praticamente nella parte di sé stessa. Il nulla. Come ogni film di Pieraccioni, capace di paragonare (nel corso della conferenza stampa di presentazione del film) l’arrivo del fotografo che sconvolge la vita famigliare dei due, all’11 settembre. Il nulla. A tal proposito continua a risultarci ancora inspiegabile la presenza di un uomo-artista a tutto tondo (Francesco Guccini), che sembra aver capito bene la differenza fra le balle e quelle altre che basta solo anteporre la “p”. Forse il commento e il critico migliore è lo stesso Guccini, che si limita a dire "Non ho parole". Figuriamoci noi.
Giancarlo Visitilli

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