Regia di Leonardo Pieraccioni vedi scheda film
Sottospecie di commedia romantica che fallisce in entrambi i generi, rivelandosi insipida, banale e poco impegnativa. Pieraccioni ha fatto di meglio.
Prima di guardare questo film, non avevo mai sentito il termine "carciofara" riferito a una donna poco raffinata. È una definizione abbastanza antipatica da rendere l'idea del suo uso dispregiativo.
Come commedia non diverte per niente, fatta eccezione per qualche battuta e apparizione simpatica di Ceccherini, che spesso, fa ridere solo a guardarlo.
Il cinema di Pieraccioni alterna sempre comicità e romanticismo su background generalmente un pochino malinconici, ma questa volta il regista sembra poco ispirato e sottotono.
L'opera si presenta inconsistente, sciatta e a tratti noiosa.
Il cast è ben assortito, c'è perfino Gabriel Garko - non nel ruolo del bello e impossibile, ma in quello del bello e bastardo crudele - ma la messa in scena non è gran cosa e non riesce a sorprendere in positivo.
Ritmo incostante, dialoghi scontati, trama banale e personaggi standard poco credibili.
I temi dell'infedeltà e delle crisi matrimoniali vengono trattati con una certa superficialità sino a un finale per me poco convincente e per certi versi assurdo.
Nel complesso un film sciapito e mediocre, che non riesce né a intrattenere né a mantenere dignitosa quella profondità a cui mira.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta