Regia di Jon Turteltaub vedi scheda film
Il critico si ritira. Di fronte a prodotti come questi, per i quali l’interesse è ben sotto le scarpe, a volte è bene non esagerare col giudizio. Che senso ha dare pollice verso rosso e un votaccio a questo sequel di Il mistero dei templari, liscio, lindo, patriottico, bello lungo perché oggi così dev’essere, PG-13 perché è pur sempre un Disney, senza volgarità? Cui prodest? È un blockbuster dove non c’è una goccia di sangue, anche i cattivi vengono rivalutati, il Presidente è un amicone entusiasta per l’avventura, i siparietti e i personaggi comici si equilibrano con l’azione, i rimandi e le citazioni e gli omaggi si mangiano a vicenda, le coppie si rinsaldano: non aspira a niente, se non a salvare la Storia del proprio Paese e allo spettacolo, e in entrambi i casi vince. C’è chi si accontenta. L’aggiornamento alla contemporaneità – con tutto ciò che consegue – delle avventure di Spielberg e Zemeckis conduce di pari passo alla ripulitura completa e falsissima della merce hollywoodiana. Se riesca o meno a intrattenere il pubblico delle feste, a divertire i ragazzini, a incuriosire i fan dell’esoterico, è verdetto da lasciare al pubblico. A noi non resta che agognare il benedetto Libro Segreto dei Presidenti.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta