Regia di Koji Wakamatsu vedi scheda film
Opera seconda di Wakamatsu, leggermente più "potabile" dell'esordio. Anche qui la fa da padrone un erotismo che sfocia fin da subito nel patologico - e naturalmente non sto parlando delle due infermiere che si amano safficamente, ma del protagonista maschile, che usa la pistola come un sostituto dell'organo sessuale, e non sembra sapersi sottrarre dall'eterno binomio eros/thanatos. Non manca di metterlo in rilievo il regista, che continua a riempire l'inquadratura dei cadaveri nudi delle ragazze massacrate, con le loro indelebili chiazze di sangue, messe talvolta in rilievo da occasionali sequenze a colori, in cui domina un cruento rosso scuro.
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