Regia di Koji Wakamatsu vedi scheda film
Film scandalo per eccellenza della cinematografia giapponese, diretto da un regista estremamente prolifico e provocatorio, "Okasareta Hakui" sciocca non tanto per la violenza esplicita (poca, rispetto agli standard moderni), ma per i sottotesti politici che implica: ne risulta l'immagime di un paese sempre più "occidentale" ma ancora legato allo stereotipo della donna come "angelo del focolare", che deve subire le umiliazioni e la volontà dell'uomo, capo famiglia con il diritto di vita e di morte sulla moglie. l'unica sopravvisuta alla strage è infatti la donna dei desideri del protagonista, sempre dolce, disponibile e pacata anche nel bel mezzo di un massacro che richiama (e non poco) echi freudiani. ma questa donna ideale non esiste se non nella mente del giovane (e dell'uomo giapponese in generale): ecco perchè sparisce poco prima dell'irruzione della polizia. certo, può sembrare che Wakamatsu si compiaccia dell'uso della violenza e della sua abilità (si noti l'uso alternato e strategico di colore e b/n), e il film può persino infastidire lo spettatore moderno, ma il valore di un'opera di rottura come Angeli Violati è fuori questione.
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