Un uomo molto disturbato si introduce in un dormitorio di infermiere e le uccide tutte tranne una. La vicenda si alterna a riprese di manifestazioni studentesche e di pestaggi della polizia...
Note
Wakamatsu affonda il suo cinema affilato nel ventre molle del capitalismo. Ispirato a una vicenda realmente accaduta a Chicago.
Quella che ci viene proposta è la rappresentazione del sacrificio nel più puro senso del termine, privato di ogni finalità sacra, che è solo un gesto individuale e gratuito, conformato all’estetica “malata” del singolo. È una lama solitaria e perversa ad abbattersi sugli “angeli” caritatevoli, a squarciare il candore della loro innocenza, a troncare il loro amore verso il… leggi tutto
Disturbante.
Nel finale l'assassinomaniaco - impotente comunque - diventa raccapricciosamente tenero e romantico e ai nostri occhi viene 'giustificato' se non perdonato (vero che gli "angeli" del titolo sono poco angelici, ma scuoiare viva una e sparare a un'altra nella passera mi pare ben poco perdonabile.)
Comunque sia, la frustrazione sessuale generata dai mezzi del sistema consumistico… leggi tutto
Disturbante.
Nel finale l'assassinomaniaco - impotente comunque - diventa raccapricciosamente tenero e romantico e ai nostri occhi viene 'giustificato' se non perdonato (vero che gli "angeli" del titolo sono poco angelici, ma scuoiare viva una e sparare a un'altra nella passera mi pare ben poco perdonabile.)
Comunque sia, la frustrazione sessuale generata dai mezzi del sistema consumistico…
Opera seconda di Wakamatsu, leggermente più "potabile" dell'esordio. Anche qui la fa da padrone un erotismo che sfocia fin da subito nel patologico - e naturalmente non sto parlando delle due infermiere che si amano safficamente, ma del protagonista maschile, che usa la pistola come un sostituto dell'organo sessuale, e non sembra sapersi sottrarre dall'eterno binomio eros/thanatos. Non…
Sempre fedele a se stesso, Wakamatsu realizza qui un'opera radicale, essenziale, disperata. Al di là della sequela di violenze, contraddistinte dai tipici elementi di tanta cultura erotica giapponese (amore e morte, in un impero dei sensi dove estasi e dolore sono la stessa cosa, non c'è differenza fra subire ed infliggere il male, fino al paradosso…
Quella che ci viene proposta è la rappresentazione del sacrificio nel più puro senso del termine, privato di ogni finalità sacra, che è solo un gesto individuale e gratuito, conformato all’estetica “malata” del singolo. È una lama solitaria e perversa ad abbattersi sugli “angeli” caritatevoli, a squarciare il candore della loro innocenza, a troncare il loro amore verso il…
Film scandalo per eccellenza della cinematografia giapponese, diretto da un regista estremamente prolifico e provocatorio, "Okasareta Hakui" sciocca non tanto per la violenza esplicita (poca, rispetto agli standard moderni), ma per i sottotesti politici che implica: ne risulta l'immagime di un paese sempre più "occidentale" ma ancora legato allo stereotipo della donna come "angelo del…
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