Regia di Chris Weitz vedi scheda film
Non avremmo mai pensato di scrivere che la più bella scena d’azione della stagione è un combattimento... tra orsi. E non è la sola cosa coinvolgente di La bussola d’oro , mid-kolossal americano boicottato dalla chiesa cattolica (più che altro perché presa di mira nei libri di riferimento, la saga fantasy Queste oscure materie di Philip Pullman) e reduce da un non esaltante risultato al botteghino nel primo week end Usa (ma non fidatevi dei media: in verità sta facendo e farà un sacco di soldi ovunque). Il regista Chris Weitz, americano cresciuto in England, autore con il fratello Paul dell’interessante e caustico American Dreamz, ha denunciato pressioni della produzione e annacquamenti del côté cupo, e pare che il finale sia stato mozzato in nome del buonismo natalizio. Tuttavia, dopo la pesantezza di Narnia e Terabithia, ecco un fantasy divertente, narrativamente complesso ma onesto (nel senso che non ci si perde tra settecento rimandi solo per iniziati). Protagonista Lyra, intraprendente undicenne coinvolta insieme al suo daimon Pantalaimon in un’avventura ai confini del mondo, al seguito di una stregonesca e affascinante Nicole Kidman piuttosto a proprio agio con questa insolita aura cattiva. Possibili due sequel, sempre che al regista diano carta bianca.
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