Regia di Chris Weitz vedi scheda film
Normalmente cerco di non farmi influenzare dal libro di origine nel giudicare un film, anche se è inevitabile che un film di cui si conosca il libro porti a un paragone. Allora, quando proprio non riesco a esimermi da questa brutta abitudine, cerco di capire qual è il valore aggiunto del film e del mezzo cinematografico e lavoro sulle modifiche chiedendomi: erano necessarie o ben impiantate? Qual è il contributo che danno? Questo perché non credo che una buona riproduzione cinematografica di un libro debba necessariamente rispettare appieno la storia originale, ma deve funzionare. A giudicare dalle opinioni del sito, ma anche dalle opinioni che ho riscontrato tra i miei amici, il film di per sè funziona e affascina. Tuttavia, influenzato dalla storia originale, io non sono riuscito a farmi affascinare. Forse perché rispetto al libro di Pullman ci ho trovato meno fantasia, sui Daimon per esempio e la scarsa velocità con cui cambiavano forma intorno ai bambini e la loro centrale importanza in tutta la storia. Oppure sui paesaggi, sulle ambientazioni, sulla bellezza espressiva dell'alba boreale nel film praticamente persa a causa del taglio fatto sul finale. Il primo capitolo della saga per esempio andava più avanti nella storia e aveva un finale che poteva avere un senso, mentre nel film questo finale mi è parso inconcludente. La storia all'inizio segue pedissequamente il romanzo, nella seconda parte si perde, taglia le vicende e le dinamiche saltando la parte centrale del racconto e cioè il primo contatto tra Lyra e Bolvangar e la fa approdare nella prigione una sola volta. Inoltre non si capisce dove siano finiti i Daimon a seguito dell'intercisione e quale sia il vero scopo dell'intercisione. Insomma, mi è sembrata un'occasione persa e per questo non gli ho dato la sufficienza.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta