Regia di Valeria Bruni Tedeschi vedi scheda film
Autobiografia di Valeria Bruni Tedeschi parte seconda.Ancora un film che parla delle proprie ansie e delle proprie aspirazioni con evidente sbilanciamento per le prime.Ma se nel primo film l'ironia e la confusione della protagonista parevano genuine e stemperavano la materia narrativa non sempre fluida qui non accade questo.L'attrice prevale sulla regista e nel rievocare i propri esordi la forma cinematografica viene irrimediabilmente compromessa a favore di una certa aura letteraria e citazionista(il primo Konchalovski,Bergman,Truffaut) che non solo appare finta ma contribuisce a rendere acora più farraginoso lo svolgimento del film.Il quale alterna momenti di indubbia suggestione ad altri in cui prevale una certa confusione,vengono tralasciati alcuni snodi narrativi e qualche personaggio è un po'buttato via.La cosa più interessante del film è la descrizione del bisogno di maternità della Bruni Tedeschi e il suo incontro con una sua ex compagna di studi che a differenza sua madre ci è diventata.Però l'insoddisfazione è la stessa,guarda caso le due donne vorrebbero una vivere la vita dell'altra.Marceline/Valeria è la classica donna oltre la crisi di nervi,una donna che vuole espletare quasi mostrare la mondo intero la sua femminilità ma sembra prigioniera in un abisso di insoddisfazione,incapace di progredire ma soprattutto di relazionarsi col mondo che la circonda.Il film è fedele nel raccontare questa visione labirintica della realtà ma proprio per questo irrimediabilmente si perde.Uno sfogo intellettuale con poche attrattive....
regia piuttosto confusa nelle sue aspirazioni
preferisce farsi doppiare nella versione italiana.Fa sempre trasparire una certa ansia
funziona
nella parte un po'trascurata del regista
proprio bello,anche bravo
la vera madre di Valeria in una piccola parte
il suo alter ego artistico
piccola parte
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