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Johnny il Bello

Regia di Walter Hill vedi scheda film

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La recensione su Johnny il Bello

di maurizio73
7 stelle

Durante l'ultimo colpo in banca, pianificato per aiutare il suo amico Mike, Johnny detto il bello per via del suo viso deforme, finisce in carcere in seguito al tradimento di altri due complici che fuggono col bottino non prima di aver ucciso il resto della banda. Gravemente ferito viene sottoposto in carcere  ad un intervento di chirurgia plastica che gli restituisce la normalità e la possibilità di rifarsi una vita. Ma l'ossessione della vendetta segna inesorabilmente il suo destino.

 

 

Hill punta ancora (dopo 'L'eroe della strada' e 'Southern Comfort') sulle atmosfere calde e uggiose della Louisiana come sfondo per un dramma mesto e indolente che sconfina in un originale noir di malinconico fatalismo. Lo sviluppo drammaturgico (efficace e compatto) poggia ancora su un soggetto non originale elaborato attraverso un'accorta adesione ai canoni del genere, calando i personaggi (prototipi di caratteri marginali e segnati dal loro passato) nelle dinamiche di un'azione votata ad una illusoria prospettiva di redenzione.Si gioca tutto (spiacerà a molti critici) sulla maschera (quella fintamente mostruosa e quella tragicamente reale) di un Michey Rourke in stato di grazia che accentra, grazie a utili qualità attoriali, lo sviluppo di una tensione drammatica latente, che si dispiega con lentezza inesorabile fino al tragico ed ineluttabile epilogo. Non v'è traccia di realismo o futili velleità idealistiche, ma soltanto l'onesto lavoro di un abile artigiano del cinema alle prese con una materia letteraria da sempre nelle sue corde. E tuttavia più dei personaggi conta in Hill l'atmosfera, edificata sulle suggestioni dense e umide di una New Orleans nera e maledetta, stupendamente fotografata e immersa nelle calde sonorità blues di Ray Cooder. Oltre al già osannato Rourke, si conta uno stuolo di interpreti funzionali ed un sempre superbo Morgan Freeman nel ruolo di un cinico e ineffabile sbirro, quasi una mefistofelica incarnazione delle pulsioni autodistruttive del protagonista, la sua irredenta anima nera. Fatalista.

 

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