Regia di Marco Tullio Giordana vedi scheda film
"Maledetti vi amerò"
diretto nel 1980
da Marco Tullio Giordana,
devo dire che mi è piaciuto.
La storia racconta che Riccardo detto "Svitol"
torna in Italia,a Milano, dopo 5 anni
dal Venezuela,e realizza che gli ideali che
animarono il 68 sono inevitabilmente in crisi.
L'uomo stringe rapporti con un commissario di polizia,
promettendogli di svelargli piani terroristici quando
i due si incontreranno a Roma.
Il Film è una produzione indipendente con un budget di
98 milioni di lire che l'equivalente
di oggi e di circa 300.000 euro,è la folgorante
opera prima di Marco Tullio Giordana,
e racconta di questo Svitol che torna in Italia,a Milano,
e si trova tutto cambiato
anche le ideologie di sinistra che amava
tanto e si trova smarrito
nella nuova realtà cioè dall'avvento
delle brigate rosse e del
pensiero del compromesso storico,
e si trova smarrito e non sa chi sono i nemici politici.
Il tutto in un atmosfera malinconica dove il protagonista
trova cambiato tutto e gli amici
cambiati e ormai irrecuperabili,
e lui ormai stanco della politica sentendosi inadeguato
al bel paese dove è dolente,
con quasi un morto al giorno
e il terrorismo avanzava
ma era alla vigilia della sconfitta,
e per questo con il solo
amico che è un Commissario di Polizia,
fa credere che ci sarà
un attentato a breve e conosce un terrorista
che lo farà.
Ma se Giordana la prima parte la fa ironica (anche con festini
in base di cocaina),
ma sempre con un elemento di smarrimento,
la seconda fa vedere la sua stanchezza politica,soprattutto quando
va alla redazione di "Lotta continua" e fa il commento
della "sedia che è stanca" e cresce in lui una voglia
autodistruttiva.
Un altra scena che rimane impressa e quando Riccardo
"Svitol" e a casa e dice le cose che sono di destra e
di sinistra,che è molto divertente.
Il personaggio principale che interpreta Riccardo,
è uno straordinario Flavio Bucci,in una delle poche parti
da protagonista,ma anche tra le più riuscite dell'Attore.
Nel Cast diretto bene figurano anche:
Micaela Pignatelli-Anna Miserocchi-Agnes de Nobecourt-
Biagio Pelligra e un giovane David Riondino che interpreta
Beniamino,esponente di "Lotta continua".
Invece nel reparto tecnico segnalerei le musiche
originali di Franco Bormi e la fotografia di
Giuseppe Pinori,che mette in luce una Milano
malinconica.
Qualche curiosità della
lavorazione che durò 4 settimane
e venne prodotto inizialmente
da una cooperativa di Attori
che facevano parte Michele Placido-Stefano Satta Flores
e lo stesso Bucci per poi
subentrare per problemi produttivi
Mario Gallo e con lui portarono al termine il progetto,
ma non aveva distribuzione che la trovarono molto
tempo dopo per poi vincere il "Pardo d'Oro"
al Festival di Locarno.
In conclusione una buona opera prima,
a tratti "Morettiana" e risulta
meno datato di quello
che è,dove descrive la crisi
della sinistra che non sa quali
siano i suoi nemici e chi dovrebbe
combattere e che l'autodistruzione
sia pur per vie diverse è il destino
della generazione del '68 e il regista
idealizza il passato con la delusione
del presente con una solida struttura
narrativa con buone invenzioni
figurative.
Il mio voto: 7.
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