Regia di Marco Tullio Giordana vedi scheda film
Il film d'esordio di Giordana è una sorta di "San Michele aveva un gallo" (Fratelli Taviani, 1972) all'epoca del riflusso: il protagonista è ormai fuori dal mondo, portatore di idee, per quanto belle, ormai desuete. Ciò che gli resta da fare per dimostrare di esistere, e di non meritare il senso di compassione che i vecchi amici provano per lui, sarà un gesto estremo ed insensato. "Maledetti vi amerò" rivelò un regista interessante, che purtroppo fallì la seconda prova ("La caduta degli angeli ribelli") e solo in seguito si è dimostrato direttore di solido mestiere. Non tutti i critici capirono il film (lo stesso Mereghetti gli dà solo due pallini), perché probabilmente sfuggì loro che la cifra stilistica fondamentale dell'opera prima di Giordana è l'ironia. Questo film, infatti, anche grazie all'eccellente prova di Flavio Bucci, merita di figurare accanto ad un'opera simbolo del periodo del riflusso come "Ecce bombo" (1978) di Nanni Moretti. (23 aprile 2008)
L'ex contestatore Svitòl torna in Italia, dopo avere passato cinque anni di latitanza in Sud America. Tra i suoi amici tutto è cambiato: qualcuno si è integrato e sta facendo affari, qualcun altro è perso nel mondo della droga. Nessuno sembra più interessarsi alla lotta politica, specialmente dopo il delitto Moro, se non un commissario di polizia con il quale intesse una relazione quasi di amicizia.
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