Regia di Tamara Jenkins vedi scheda film
Piattino piattino. Qualche brillantino d'umorismo qua e la (ma tocca aggrapparsi ai film di Stanlio & Onlio), poco d'altro. Molto freddo cinismo, molti argomenti sovra-masticati, molte faccette fatte apposta (quelle della Linney più di quelli di Truman Hoffman), un incipit vomitevole con un falso-Lynch carrellato sui viali palmati e di bianco dipinti supportato da accompagnamento stucchevole sonoro, due generazioni di età medio-alta (che mettono al riparo il film da tentazioni filogiovanilistiche) , quarantenni cerebroimpegnati poco inclini all'idea di perder troppo del loro prezioso tempo a scarrozzarsi l’ odiat...pardon, amato padre fino all'estrema soglia del sepolcro.
Poi, qualche caduta verticale a picco:
- il sermone sulla morte tenuto dall’Hoffman , completamente fuori registro rispetto al personaggio,
(incollato lì come un bluff a poker);
- la gattina tirgrata e il cagnone della Scottex affetto da neoplasia all’anca, cui è affidato l’ingrato compito di sobbarcarsi un finale pericolosamente sospeso tra l’ipocrisia e il minimalismo.
Film di cui si può fare tranquillamente a meno.
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