Regia di Tamara Jenkins vedi scheda film
Forte dei successi riscossi al Sundance “The savages” è stato scelto per inaugurare non solo il concorso ufficiale ma anche la vetrina del 25°TFF. Una scelta su cui riflettere per cercare di capire quale sarà la tendenza di questo edizione. L’opera in questione sembra riflettere il carattere del suo direttore, serio, professionale, che bada alla sostanza infischiandosene del chiacchericcio mediatico che lo circonda. Se poi ci si vuole inoltrare nello specifico bisogna aggiungere che il film riassume pregi e difetti del cinema Indi targato Redford: una sceneggiatura di ferro, attori che calzano a pennello con i personaggi interpretati (Linney e Hoffman nella stessa inquadratura valgono il biglietto), regia pragmatica ed al servizio dell’opera ma anche una certa ripetitività dei temi, in questo caso le conseguenze di un educazione anaffettiva e violenta, e delle scelte stilistiche, improntate ad un minimalismo carveriano che alla lunga appare monocorde e poco vitale. Detto questo il film è all’altezza del compito perché riesce ad essere impegnato senza venir meno alle sue prerogative di intrattenimento cinefilo.
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