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Garage

Regia di Lenny Abrahamson vedi scheda film

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Tiaz gasolio

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Garage

di Tiaz gasolio
6 stelle

Garage – La Recessione

Ovvero: salviamo dall'estinzione lo scemo del villaggio.

Quasi tutti nella vita abbiamo avuto a che fare con uno “scemo del villaggio”, sopratutto se abitate o siete cresciuti in un piccolo paese. Lo scemo del villaggio è quel personaggio che non si può definire conclamatamente handicappato, ma sarà per l'educazione semplice, sarà per il quoziente intellettivo basso, è una persona non del tutto regolare a livello mentale; un misto tra tontaggine, goffagine, lentezza mentale, sfiga, il tutto mescolato con una spolverata di semplicità e buon cuore. Garage apre una finestra sulla vita di Josie, lo scemo del paese di una piccola cittadina Irlandese. È una persona semplice: zoppo, con lo sguardo da triglia sui campi da sci, nella vita si occupa di gestire una vecchia pompa di benzina che è anche la sua casa. Passa le giornate seduto a guardare il cielo aspettando l'arrivo di un cliente. Josie, come buona parte degli Irlandesi, ha l'hobby di tazzarsi un paio di birre la sera nel pub del paese, oppure farsi una bella passeggiata in mezzo ai verdi prati irlandesi. Vi starete chiedendo come mai davanti ad un film del genere in una Recessione non ci siano ancora bestemmie o frasi del tipo "questa pellicola mi ha scardinato lo scroto", oppure "la vera storia di un handicappato di merda inutile". Il fatto è che la storia del povero Josie, anche se è lenta e si perde in inquadrature che mostrano con molta calma l'Irlanda dei paesini dimenticati dal signore, è riuscita non so come ad appassionarmi, il tutto senza l'utilizzo di additivi chimici. Sarà la vecchiaia, sarà la pietà che il personaggio infonde, ma non riesco proprio ad accanirmici, sopratutto per le scelte del protagonista nel finale. Lenny Abrahamson, regista conosciuto ai più per il film Frank, continua a portarci nell'Irlanda del “disagio” dopo Adam & Paul, il suo primo film dedicato alla tossicodipendenza; ed anche dopo aver visto il sopra citato Frank c'è da sottolineare la passione di Abrahamson per il disagio mentale. Oltre a raccontare i disagiati, insieme a loro ci mostra l'ambiente che li circonda, che in molti casi è anche una delle cause dei problemi che hanno i protagonisti delle pellicole. Questo film mi ha fatto sorgere una domanda: ”gli scemi del villaggio sono estinti?”; oppure, visto anche come sono messi e come ragionano i ragazzi di oggi, siamo diventati tutti dei coglioni come lo scemo del villaggio? Abrahamson ha il potere di raccontare storie di persone a margini della società senza sprofondare nella noia.

#larecessione

per insulti anche non costruttivi.

www.facebook.com/larecessione 

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