Regia di Lenny Abrahamson vedi scheda film
Garage un piccolo “grande” film irlandese, che ci racconta in modo struggente e malinconico la vita …….e la morte di Josie benzinaio con un ritardo cognitivo, ma dotato di una generosità, che gli costerà tutto.
Garage Irlanda del Nord 2007 la trama: Josie ha passato l’intera sua vita da adulto a gestire una stazione di servizio alla periferia di una piccola città dell'Irlanda. Considerato dai suoi vicini come un tipo solitario, ma inguaribilmente positivo, Josie dovrà affrontare degli avvenimenti che avranno il potere di cambiargli interamente la vita. La recensione: Garage è un film diretto da Lenny Abrahamson, al suo secondo lavoro. Sceneggiato da Mark O'Halloran. Prodotto da Element Pictures Distribuzione in Italia Mediaplex. Fotografia di Peter Robertson. Musiche di Stephen Rennicks. Premiato come miglior al Torino Film Festival e presentato al Festival del cinema di Cannes nella sezione Quinzaine des Réalisateurs nel lontano 2007. Girato con pellicola FUJIFILM. Garage un film infinitamente malinconico e struggente, una visione catartica, che mi ha ricordato il bellissimo cinema semplice, ma non semplicistico del regista finlandese Aki Kaurismaki. Il benzinaio Josie interpretato in modo esemplare da Pat Shortt una “faccia” da cinema come poche, un personaggio dolcissimo e romantico, un disadattato mentale, ma troppo buono, in un mondo arido, crudele e meschino. Circondato da gente mediocre e ignorante e con un principale che lo sfrutta, con turni massacranti ed una paga da fame. Un uomo solitario che fa tanta, tanta tenerezza forse troppa. Il suo destino verrà deciso da un regalo particolare di un cliente della stazione di servizio, un camionista di passaggio, una cassetta vhs con un film xxx rated. Il finale è splendido e simbolico , libererà un meraviglioso cavallo e se stesso in fondo al fiume, impossibilito a vivere a modo suo, con un circondario di gente “brutta, sporca e cattiva”. Buonissima la prova anche di Anne Marie Duff interprete di Carmela la ragazza che piace a Josie, ma che lo respingerà con molta delicatezza. Un film dichiaratamente d’essai fuori dal circuito dei multiplex, cinema non commerciale adatto ad un pubblico molto esigente e che sa farsi coinvolgere emotivamente da questa storia molto ben raccontata e ripresa dalla mdp, nel bellissimo paesaggio irlandese, così verde, la sceneggiatura e’ ai minimi termini, ma quel che conta sono le sensazioni e le emozioni, che il film riesce a fornire e così entra direttamente nel cuore dello spettatore, attraverso la mente aperta e disponibile a catturare tanta raffinata bellezza. Un uomo Josie preso in giro da tutta la comunità, come se fosse lo scemo del villaggio che non è assolutamente, colpevolizzato per una colpa non commessa a causa di un esposto e qui la scena dell’interrogatorio nella centrale di polizia ci fa tifare e trepidare per Josie, perché sappiamo bene che lui non è un mostro, ma un uomo puro e candido, mi ha ricordato il Travis Bickle di Taxi driver” capolavoro del 1976 di Martin Scorsese, nella scena quando Robert De Niro invita al cinema porno la ragazza interpretata da Cibyll Sheperd, senza malizia, perché per lui quello è il solo cinema che conosce nella sua disperata solitudine. In questo Travis e Josie sono simili. Josie un tarchiatello, che non cammina, ma trascina la sua stazza, ripudiato fisicamente come scritto sopra da Carmela. Una vita semplice di un uomo semplice che vive nel suo mondo interiore fatto solo da lavoro e dedizione totale alla pompa di benzina, sane bevute al bar, con gli avventori, sempre gli stessi, le compere al solito negozio di alimentari gestito dalla arida e piacente Carmela, che intimamente ama, ma non verrà corrisposto questo suo innocente sentimento. Un film molto toccante e molto duro nel medesimo tempo, su un uomo che si accontenta di quel pochissimo che ha e che vive tutte le sue giornate in modo solitario, ma non deprimente, perché lui si sente felice di stare in un mondo, che non solo non lo capisce, ma che farà di tutto per farlo auto eliminare purtroppo. Un film in apparenza lento, nella realtà poesia pura e sublime, ma se preso dal giusto verso piacerà moltissimo e ci farà’ riflettere. Complimenti al bravo regista irlandese Lenny Abrahamson e a Nicola Ciardi, Ennio De Dominicis e Andrea Liberato che ci hanno presentato “Garage”. Interpreti e personaggi Pat Shortt: Josie John Keogh: Mr. Gallagher Anne-Marie Duff: Carmel Conor Ryan: David Tommy Fitzgerald: Declan Andrew Bennett: Sully Denis Conway: Garda Michael
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