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Dead Silence

Regia di James Wan vedi scheda film

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La recensione su Dead Silence

di undying
6 stelle

Curioso esemplare su pupazzi assassini che surclassa qualitativamente, e pure per attinenza e fedeltà al genere horror, quanto in precedenza prodotto: dal classico e indimenticabile Horror puppet alle produzioni Charles Band (Puppet master et similia), senza tralasciare il cialtronesco Chucky della serie Bambola assassina.

 

locandina

Dead Silence (2007): locandina

 

Che ci fa Billy (un pupazzo da ventriloquo), recapitato anonimamente, alla porta di Jamie (Ryan Kwanten)? E, soprattutto, chi ha ucciso sua moglie? Il giovane, indiziato per omicidio, si reca nel paese d'origine, alla ricerca d'una misteriosa Mary Shaw (Judith Roberts), chiaccherata costruttrice di pupazzi che, leggenda narra, dopo ingiusto linciaggio lancia una maledizione: tramite i suoi bambolotti animati s'impossessa della lingua (e quindi della voce) dell'intera popolazione e dei relativi discendenti.

 

Singolare approccio al genere horror, da parte di un regista giovane (ma già salito sul podio grazie a Saw - L'enigmista) particolarmente dotato e attratto dai gotici anni '60. Prova ne sia la lunga e chiara citazione (durante il primo omicidio) ad un classico di Mario Bava (I tre volti della paura) con un rimando pressochè fotocopia ad una sequenza dell'episodio La Goccia d'Acqua. Le movenze stesse della spettrale Mary Shaw ricordano, anche in altri momenti di Dead Silence, la macabra medium presente nel gotico baviano. 


Altri rimandi sono verso il cinema di Argento (l'immersione subacqua del protagonista) e a quello di Tim Burton (l'utilizzo dell'abbinamento cromatico rosso/blu). Il finale con il teatro che brucia ricorda, invece, i film del ciclo diretto da Corman (con la sua casa di produziona AIP) relativi alla serie dedicata ad Edgar Allan Poe.


James Wan - affiancato da Leigh Whannell (Adam nel già citato film L'enigmista) alla sceneggiatura - ha il coraggio di andare controtendenza: imbastisce un gotico d'atmosfera, nel quale gore e splatter vengono cassati in favore di dialoghi efficaci e ben costruiti. 
Non sentirete, per quanto incredibile, pronunciare una sola parolaccia nel percorso infernale (che dura 87 minuti): a riprova della serietà e della coerenza adottate da una coppia di autori che torneranno sul tema  "spettrale" anche in tempi recenti con la serie Insidious e in particolare per la presenza di Annabelle, una bambola posseduta, soprattutto con L'evocazione.

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