Regia di Craig Gillespie vedi scheda film
Lars non si lascia toccare. È fobico e il contatto con un altro essere umano gli risulta fisicamente doloroso, insostenibile. La brava gente della tranquilla cittadina del Midwest dove vive ha fatto il callo alle sue stranezze, tanto da accogliere a braccia aperte la compagna che Lars si è ordinato per posta: Bianca, una bambola gonfiabile. Egli sostiene si tratti di una ragazza paraplegica, metà brasiliana e metà danese, con un passato da missionaria. Il paese, su consiglio del medico, lo asseconda e Lars si trova a fare i conti con la “vita” sociale di Bianca e con la sua assenza. Tutto si svolge con tono pacato, tra personaggi a volte bizzarri ma più spesso semplicemente pazienti. Se da una parte non si cede al sentimentalismo, grazie allo humour secco tipico della sceneggiatrice Nancy Oliver, proveniente da Six Feet Under, dall’altra non vi è però traccia di contrasto o conflitto e tutto risulta edulcorato. La volgarità è tenacemente evitata, ma ciò che in molti hanno definito un tocco à la Capra, sconfina qui nel buonismo. Inutile sperare in un colpo di coda sul finale. Puro wishful thinking scaldacuore, Lars e una ragazza tutta sua ha ottenuto un bel successo di passaparola e di critica negli States mentre da noi è stato premiato dal pubblico al Festival di Torino. Gosling, qui imbolsito per la parte, si dimostra attore capace di reggere perfettamente trasformazioni e ambiguità.
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