Regia di Craig Gillespie vedi scheda film
La critica mi aveva fregato, bocciando questo film. Invece vedevo che il grande pubblico gli dava 7,5 (il mio voto, adesso) e mi perplimevo. Vabbè, l’ho visto ed è un bel film, e la critica non ci ha capito una fava.
A volte capita, per carità, alla critica, di bocciare bei film e promuovere stronzate (basta vedere chi vince i festival, a volte delle cose ignobili).
Fatto sta che Lars (un notevole Ryan Gosling, ma veramente) è un disadattato. Non sopporta i rapporti sociali, non sta bene in compagnia, rifiuta anche gli inviti del fratello e della cognata, che abitano vicino a lui e cercano di farlo partecipare alla vita di tutti i giorni. Chiariamo, non è ritardato, è autonomo, lavora, è una brava persona, ma ha grossi problemi. Finchè compra una bambola, non gonfiabile, ma di quelle moderne di adesso. E da lì parte il film. Che è un bel film, un viaggio nella coscienza, film sicuramente paradossale, che si regge sia perché è scritto molto bene, molto “vero”, sia per l’ottima prova del protagonista.
La sceneggiatura, vedo, è stata nominata all’Oscar, giustamente (vinse Juno, cavolo, bello scontro, ma sono d’accordo); budget microscopico e appena pari al botteghino, perché non è un film per tutti (non che sia vietato o spinto, ma perché non tutti hanno la sensibilità per apprezzarlo, intendevo).
Esordio col botto, no?
Eccellente
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