Regia di Peter Berg vedi scheda film
La cosa migliore di "The kingdom" sono i titoli di testa, che in pochissimi minuti sintetizzano la storia dell'importanza petrolifera e delle sue conseguenze sull'andamento delle cose mondiali nell'ultimo secolo. Inoltre, è il primo film che sottolinea il fatto che a compiere gli attentati dell'11 settembre furono dei sauditi, anche se poi venne scelto di fare la guerra a Afghanistan e Iraq, e la cosa , benchè palese, è stata praticamente omessa da gran parte delle ricostruzioni dei tragici eventi del 2001. L'ex-attore Peter Berg , che oggi sta cogliendo un successo miliardario con la commedia supereroistica "Hancock" con Will Smith, gira un thriller d'azione che tutto sommato si attiene a una relativa verosimiglianza del racconto, compreso l'attentato iniziale , che lascia sgomenti per come rende l'idea di una realtà ribaltata in poco tempo: i personaggi , agenti speciali USA in una terra teoricamente amica, che si ritrovano a dover sfuggire a numerosi infiltrati di una cellula terroristica, non sono affatto accattivanti, c'è qualche slabbratura di sceneggiatura ( il personaggio di Chris Cooper , ad esempio, è spesso lasciato sullo sfondo e dimenticato) e circola infine una vaga retorica patriottistica a ribadire una volta di più l'indispensabilità degli americani nel risolvere qualsiasi grave problema, ad ogni latitudine e momento. E dire che fino a più di metà pellicola si ha la sensazione di star vedendo un buon film d'azione con qualcosa di più originale da dire. Produce Michael Mann, che lo avrebbe realizzato diversamente, credo.
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