Regia di Wayne Wang vedi scheda film
Lo scontro tra generazioni diverse, che è anche un incontro/scontro tra mentalità lontanissime, maturate in contesti che faticano ad integrarsi. Nella storia della giovane Yilan, bibliotecaria cinese che vive a Spokane, negli USA, ed ospita il padre, vedovo e pensionato, appena giunto in aereo da Pechino, c'è un riferimento abbastanza aperto al cinema di Ozu, di cui vengono aggiornate le tematiche ai nostri tempi.
Mille anni di buone preghiere è uno dei film più personali e sinceri di un regista di successo come Wayne Wang, forse dai tempi di Mangia una tazza di tè, e parla dell'antica patria del regista (per la verità nativo di Hong Kong), ormai da tempo americanizzato.
La messinscena è buona, i personaggi pochi e bene approfonditi; peccato che, basandosi su uno scontro generazionale, vi sia l'esigenza di far apparire gli anziani molto più antiquati di quanto non possano essere in realtà: suona un po' stonato, in questo senso, lo spaesamento dell'anziano Shi di fronte all'uso (peraltro oramai quasi desueto) della segreteria telefonica, soprattutto in considerazione del fatto che non si tratta di un contadino della steppa, ma di un ingegnere aerospaziale in pensione. Allo stesso modo, l'anziana signora iraniana che il protagonista incontra al parco pubblico non appare così malmessa da finire all'ospizio.
Nonostante queste piccole pecche, comunque, Mille anni di buone preghiere resta un'opera sentita e significativa sulla difficoltà dei rapporti interpersonali tra soggetti appartenenti a generazioni che cronologicamente, geograficamente e culturalmente sono davvero lontanissime.
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