Regia di John Carney vedi scheda film
E poi ci sono quei piccoli film che ti trafiggono il cuore. Così, senza avere particolari doti visive o idee folgoranti, ti entrano dentro e basta. Perché ci vedi un pezzo di te, perché le immagini parlano la tua stessa lingua, perché ci ritrovi le tue passioni. "Once" è un piccolissimo miracolo che parla d'ispirazione, quello stato di grazia che ti (s)muove a fare cose impensabili, che ti rende invincibile e vulnerabile allo stesso tempo. Un preambolo all'amore. È quello che investe i due protagonisti del film di John Carney nel tempo di una canzone. Si conoscono per strada, lui con la chitarra a tracolla, lei con un aspirapolvere al seguito. Persone come tante altre con mille problemi e difficoltà, sole, ma con grandi sogni e speranze. Si imparano a conoscere in quella che è una lunga e dolcissima jam sentimentale, immortalati nel loro cammino da una camera a mano che ascolta e osserva senza invadere. La musica li unisce indissolubilmente, la vita li divide. Senza tragedie, tante volte va semplicemente così, con una parvenza di rimpianto e ricordi che ardono dentro. Giorni bellissimi scanditi da canzoni meravigliose, romanticismo di strada (dove, se non in Irlanda?) che conquista senza artifici. Costantemente credibile, nel taglio, nelle situazioni, nei dialoghi. Eccezionali gli interpreti, non è un caso che poi abbiano avuto davvero una storia. L'alchimia è tangibile. Glen Hansard poi è un cantante che consiglio a tutti di ascoltare almeno una volta. Se non lo farà il film, a farvi innamorare, ci penserà la sua colonna sonora.
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