Regia di Jon Poll vedi scheda film
SI era presentato con un trailer interessante ma si è rivelato un'accozzaglia di intenzioni che rimangono tali.
Immediatamente penso ad Harold & Maude... il giovane disadattato, la casa, la madre... poi penso che sono troppo cinefila e che questi rimandi magari li vedo solo io, fino a che non intonano "If You Want to Sing Out, Sing Out" di Cat Stevens... e allora mi scateno: "Ah belli...! Ci vuole ben altro per assomigliare anche lontanamente al film di Hal Ashby!".
I personaggi sono tutti piuttosto scialbi ad iniziare dal protagonista Anton Yelchin, russo con la faccia da russo, che sembra un Orlando Bloom ancora più insignificante e dimesso. Per carità... preferibile allo Zac Efron style ma comunque di una tristezza tutta sovietica. Non si salva nemmeno il mio adorato Robert Downey jr., totalmente fuori parte, incolore, trasparente.
Il film si muove goffamente tra numerose strade tentando di acchiappare troppe tipologie di pubblico.. Non manca nulla... i rapporti tra genitori e figli, la perdità della verginità, la scuola e i compagni molesti, la droga, gli strizzacervelli.. ahò... non vi sembra un po' troppo.
In tutto questo balailamme (si può tranquillamente affermare che sono strana) ho trovato insopportabile che il protagonista ogni tanto si mettesse al piananoforte improvvisando pezzi jazz. Insopportabile le conversazioni tra madre e figlio, patinate, assenti.
Insomma un film che poteva davvero diventare un cult e che invece si perde nella produzione a vanvera che ormai da troppo tempo ci viene propinata...
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