Regia di Peter Del Monte vedi scheda film
Classe 1943, nato a San Francisco, ma italiano d’adozione e di formazione (il suo maestro, al Centro Sperimentale, fu Roberto Rossellini), Peter Del Monte è autore parco, silenzioso, in bilico tra Antonioni e Bellocchio. Il suo è un cinema di psicanalisi, che perlustra armadi e sottoscala, confrontandosi con scheletri e fantasmi. Con Nelle tue mani torna alla forma migliore di Compagna di viaggio (a tutt’oggi, il suo capolavoro), costruendo attorno alla protagonista - una donna che fugge dal proprio, torbido passato - un quadro colmo di frammenti amorosi, schegge impazzite, inciampi esistenziali, blocchi interiori, con sfondi e ambienti che si confondono con puntualità alle schermaglie e agli apparenti capricci, ai delitti compiuti verso se stessi e alle pene che ne derivano. La regia ruba stati d’animo e studia la paura d’amare. La sceneggiatura supporta con dialoghi preziosi e le atmosfere sostengono il film sino alla sua necessaria conclusione. Fondamentali i volti e i corpi scelti dal regista con lodevole cura, fino alle comparse minori. Kasia Smutniak entra definitivamente nel novero delle attrici di vaglia con un’interpretazione sofferta, che lotta con la sua implacabile bellezza. Non da meno il timido, funzionalissimo Marco Foschi.
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