Regia di Carlo Lizzani vedi scheda film
Biografia cinetelevisiva di un personaggio importante della Resistenza antifascista e della rinascita dell'Italia repubblicana dopo la Seconda Guerra Mondiale. O meglio, si tratta di una parte della biografia di Giorgio Amendola (figlio di un ex ministro liberale ammazzato dai sicari del regime fascista), dirigente di spicco del PCI, estrapolata dall'autobiografia letteraria dell'uomo politico. O meglio ancora, l'opera si incentra soprattutto sulla storia d'amore e solidarietà umana dell'uomo con la moglie, cittadina francese, conosciuta durante l'esilio forzato dall'Italia ormai fascistizzata.
L'isola del titolo potrebbe essere Ponza, dove Amendola fu confinato per la sua attività clandestina di opposizione al regime, ma potrebbe riferirsi anche alla sensazione di isolamento dell'antifascista durante gli anni del consenso, oppure al nucleo familiare che, grazie alla tenacia della moglie, il protagonista riesce a coltivare in quella situazione di estrema precarietà.
Carlo Lizzani evita ogni rischio di agiografia, ma il suo stile è piatto e televisivo e, fermandosi prima del ruolo giocato da Amendola durante il periodo della Resistenza, non evita una sensazione di tedio, assolutamente immeritata per l'alta levatura morale e storica di quest'uomo politico.
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