Regia di Elie Chouraqui vedi scheda film
Il perfetto film per una matinée scolastica: invece di ascoltare la noiosa maestra che spiega com’è nato lo Stato d’Israele e quali sono le origini della guerra santa, portiamo tutti insieme gli alunni a vedere questo drammone di rara pedanteria e incredibile equilibrismo politico. Dove tutto è bello spiegato, chiarissimo e facilmente intelligibile, anche da un decenne. Dentro c’è pure la storia di un’amicizia impossibile, tra un ebreo (J. J. Feild) e un arabo (Saïd Taghmaoui, solitamente bravo e qui invece pessimo: ma è colpa del regista), quindi non manca niente. Oddio, sì, qualcosa manca: manca la passione vera, non quella cartolinesca e finta; manca il racconto popolare appassionato, non quello manualistico; mancano attori, regia, idee, anima. Quindi sì, manca qualcosa: manca tutto. O’Jerusalem sembra un tardo e bolso José Giovanni (o Georges Lautner), ma senza un briciolo del suo accoramento. In questo modo, si vogliono soltanto impartire delle lezioncine in pillole, in un cinemascope zeppo di didascalie (in nuvoletta opaca: roba da Photoshop), materiale di repertorio e un po’ di bianco e nero che fa tanto Storia. Una perdita di tempo, dal romanzo di Dominique Lapierre, che di polpettoni se ne intende.
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