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Rosso Malpelo

Regia di Pasquale Scimeca vedi scheda film

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La recensione su Rosso Malpelo

di scandoniano
8 stelle

locandina

Rosso Malpelo (2007): locandina

 

Pinuzzu, detto rosso malpelo per via del colore dei capelli, vive una vita dedicata solo al lavoro, aiutando il padre in miniera. Quando quest’ultimo muore, travolto da una frana, in un lavoro che sapevano già a priori pericoloso, Pinuzzu deve reiventarsi una vita. Bistrattato da parenti e colleghi, gli rimane solo la miniera come unico sfogo di vita. E gli insegnamenti del padre come guida.

 

L’omonima opera di Giovanni Verga rivive nella pellicola di Pasquale Scimeca. L’autore siciliano tiene fede ai dettami veristi, concentrando la sua opera sulla silenziosa, inerme osservazione dei fatti. Ciò comporta una messa in scena assolutamente credibile, che riporta appieno lo spirito agreste e proletario dell’originale letterario. Scimeca ha la bravura di far scomparire la macchina da presa, entrando direttamente nelle vite e sui volti dei protagonisti, ricreando sullo schermo un’opera neorealista in piena regola. Claustrofobiche le sue scelte dietro la macchina da presa, con inquadrature che anche fuori dalla miniera rimangono comunque concentrate, con piani strettissimi, accorte a non dare troppa aria a situazioni sociali soffocanti.

Complessivamente colpisce la splendida la rappresentazione dello stato d’animo da “vinto” di Pinuzzu, divenuto forzatamente adulto, troppo grande per potersi godere nemmeno un giro in giostra, troppo piccolo per farsi valere e reagire ad una realtà che si dimostra più grande di lui.

 

 

Un film decisamente improntato sulla realtà siciliana, checché ne dica l’incipit con cui si apre la pellicola, non a caso recitato in dialetto e con un’ottima partecipazione dell’autenticità del territorio. Buona la recitazione, nella quale si segnala il feticcio Marcello Mazzarella, il cameo di Lucia Sardo e la prestazione del protagonista Antonio Ciurca. Un’opera dalla scarsissima distribuzione, ma anche dall'alto valore pedagogico, ragione per la quale, per una volta, sembrano giustificati i contributi pubblici per la sua realizzazione.

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