Regia di Sam Garbarski vedi scheda film
E' stato un pò il caso dello scorso Natale cinematografico, il film che ha maggiormente entusiasmato la critica tra quelli programmati per le festività: coprodotto tra Gran Bretagna, Lussemburgo e Belgio, "Irina Palm" riesce in ciò che a molti titoli è precluso, anzi, spesso riesce il contrario esatto. E cioè, partendo da una situazione potenzialmente volgare e morbosa essere una commedia a sfondo serio, narrato con la dovuta gentilezza: candida in un postribolo, la matura Meggie diviene una star, bizzarramente, del locale per soli uomini gestito da uno slavo per una nobilissima causa, in barba alle ipocrite amiche del tè delle cinque. Montando il film per scene che "staccano" l'una dall'altra, il regista Garbanski riesce a tirare fuori un lungometraggio da uno spunto che facilmente avrebbe avuto fiato per un episodio o poco più, e molto deve anche alla buffa e attonita Marianne Faithfull e al ruvido ma anche romantico, a modo suo, Miki Manojlovic. Non velocissimo, il piccolo film è grazioso, anche se tutto sommato sembrano anche eccessive certe sperticate lodi rivoltegli da recensori importanti: un pò sopravvalutato, probabilmente, ma non è di certo colpa sua.
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