Regia di Stefan Ruzowitzky vedi scheda film
Durante la II guerra mondiale i nazisti misero a punto un piano volto a disintegrare l'economia inglese e, in seconda battuta, quella americana: quello di mettere in circolazione una quantità esorbitante di denaro falso. Per raggiungere lo scopo di quella che fu chiamata "Operazione Bernhard", i nazisti sfruttarono le doti di un ebreo (Markovics), un vero artista del falso, costretto - all'interno di un lager - a mettere la sua maestria a disposizione dell'ennesima insulsa causa dei tedeschi. Ma l'ammutinamento di una parte dei tipografi arruolati per l'occasione e l'esito sfavorevole della guerra riuscirono a contenere i danni.
L'austriaco Ruzowtsky dirige un film dall'impianto classico, sobrio, senza indulgere ad alcun sentimentalismo, giocando sul dilemma dei prigionieri tra collaborazionismo e rifiuto etico. Evita di farsi risucchiare nell'iconografia oleografica dei campi di concentramento, si lascia andare a qualche schematismo nei caratteri ma nel complesso firma un'opera originale, premiata con l'Oscar quale miglior film straniero.
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