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Il falsario - Operazione Bernhard

Regia di Stefan Ruzowitzky vedi scheda film

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La recensione su Il falsario - Operazione Bernhard

di rflannery
6 stelle

Film austriaco, vincitore dell’Oscar come miglior film in lingua straniera, Il falsario – Operazione Bernhard è innanzitutto una storia vera. Tratto dal romanzo autobiografico di uno dei protagonisti, il film racconta con uno stile freddo e apparentemente distaccato la vicenda di un gruppo di ebrei specializzati in lavori tipografici – grafici, tipografi, funzionari della Zecca – che, guidati da un geniale falsario, falsificano milioni di sterline e di dollari. Il tutto a vantaggio dei nazisti che li controllano da vicino, limitando le crudeltà e riservando per questi schiavi speciali un trattamento speciale. Il che significa: letti veri e puliti, docce, vestiti, cibo. Insomma, una vita quasi normale in una campo di concentramento degli orrori quale è stato Auschwitz. Il lavoro egregio è soprattutto sui caratteri: perché Ruzowitzsky riducendo la narrazione all’osso, centra la storia attorno a un piccolo gruppo di personaggi non eroi ma, come dice il protagonista, il notevole Karl Markovics, o ci si adatta o si muore. E così tutti questi personaggi per così dire “protetti”, collaboratori del regime vivono un doppio stato di ansia durante il proprio lavoro: da un lato il pericolo, sempre presente, della propria incolumità, dall’altro il senso di colpa per tutti gli ebrei senza qualità che a pochi metri dal loro capanno morivano come mosche. Rimorsi di coscienza ben rappresentati da un collega di Salomon Sorowitsch, il falsario, Adolf Burger, pronto a sabotare il lavoro dei compagni pur di non collaborare coi nazisti. Ed è interessante il rapporto ambiguo tra il capo delle S.S Herzog, un uomo grigio e senza qualità e il cinico, beffardo Salomon stretto tra la logica del compromesso e l’affezione sempre crescente, per i compagni. Pur non essendo privo di una certa schematicità e di alcune situazioni incongruenti (la festa di Carnevale celebrata fianco a fianco da aguzzini e vittime), Il falsario è un buon film che getta una luce originale su uno spicchio di Auschwitz finora non conosciuto. Ottima la prova di tutto il cast. Memorabile e terribile la sequenza della liberazione del Lager: da un lato gli ebrei ridotti a scheletri con le armi spianate, dall’altro i falsari, non proprio pasciuti ma sani e ben vestiti e che per un attimo vengono scambiati per nazisti.,

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