Regia di Stefan Ruzowitzky vedi scheda film
La guerra santa in nome del dio di filigrana.Una storia vera questa narrata anche con una certa capacità di coinvolgere sia il pubblico più superficiale sia quello dei cinefili con i calli agli occhi per le numerose letture a cui può essere sottoposto questo film.La storia come (astutamente)citato nell'appendice del titolo italiano è l'Operazione Bernhard,operazione attraverso cui il Reich oltre a fabbricare fondi per il proprio sostentamento e per pagare lo sforzo bellico si mise a fabbricare grazie a un team selezionato di scrupolosi falsari un mucchio di sterline per destabilizzare l'economia inglese mentre non riuscirono con i dollari.E questo film spiega il perchè...Il protagonista è il falsario d'origine russa Sorowitsch,vita da nababbo e donne splendide grazie alla sua riserva personale di denaro che alla fine viene arrestato dal sovraintendente Herzog.Portato in campo di concentramento viene messo in una sorta di albergo a cinque stelle in confronto al resto del campo(almeno letti puliti,pasti decenti,vestiti senza parassiti,trattamento modicamente umano)proprio per la propria abilità di falsario....Il film funziona indubbiamente molto bene sotto il profilo spettacolare con questo dualismo tra prigionieri e carcerieri che solo in rare occasioni sfocia in violenza cieca per l'assurda protervia nazista.E le facce sono veramente quelle giuste anche quella da commissario Rex di Markovics che interpreta Sorowitsch con il suo muso non da pastore tedesco ma da bulldog ingelse sempre col labbro arricciato come a ringhiare eppure sempre così silenzioso e nei suoi atteggiamenti che spesso sconfinano nella doppiezza.Il dilemma che pone il film è essenzialmente questo:è giusto pedrere la propria vita per tentare di salvarne altre o è giusto salvarsi a qualunque costo?Un quesito mica da ridere a cui il film evita di rispondere.La doppiezza degli atteggiamenti del team di falsari,in cui sono rappresentate tutte le posizioni da quelle più intransigenti per i tedeschi a quelle più collaborazioniste solo per avere salva la vita,è forse un tentativo di aggirare il problema come il finale in cui a Sorowitsch sembra che il denaro non faccia effetto e lo spreca in tutte le maniere in un pentimento forse tardivo per tutto quello che ha fatto.E forse si legge rimorso anche il tentativo,riuscito di fermare la stampa dei dollari adducendo le scuse più assurde e riuscendo sempre a salvarsi...In una cosa i nazisti carcerieri e i prigionieri privilegiati sono comunque accomunati:quello che li rende comune è l'uso della menzogna in una sorta di egoismo che si traveste da istinto di conservazione.La menzogna che dicono i prigionieri ai nazisti e quelle che dicono i nazisti ai prigionieri fin quando li abbandonano,soli nel campo,assieme agli altri non privilegiati.Resta impressa la scena dell'incontro tra i due tipi di prigionieri:da una parte un gruppetto di scheletri rivestiti alla peggio ma armati e molto molto arrabbiati pronti ad uccidere pur di vendicarsi,dall'altra parte il team di falsari tutti nei loro bei pigiami,ben nutriti,puliti e ordinati.....In definitiva un altro modo di vedere la Shoah....dal punto di vista del dilemma morale....
non male
bravo
ok nei panni di Herzog
bravo
non male
veramente bravo
non so se questo film meritasse l'Oscar per miglior film straniero ma è di sicuro una bella scoperta
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