Regia di Ishirô Honda vedi scheda film
Honda tradisce la sua creatura prediletta Godzilla a favore di un improponibile Frankenstein post-atomico con gli occhi a mandorla, gigantesco e selvatico, perché cresciuto come Tarzan nella giungla radioattiva di Hiroshima. Questa specie di sequel orientale, involontariamente parodistico e trash, del romanzo di Mary Shelley, fa letteralmente rizzare i capelli.
Il suo stile è inconfondibile, ma qui vuole uscire dai confini del suo genere, inseguendo l’epopea e azzardando – ahinoi! – qualche riflessione sulla morale della scienza. Così frana, inesorabilmente, ostendendo al mondo i limiti intellettuali della sua arte.
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