Regia di Timur Bekmambetov vedi scheda film
Alla base di I guardiani del giorno c'è l'eterna lotta tra le forze del bene e le forze del male che si perpetua da secoli. In superficie si sviluppa una frenetica battaglia di personaggi e varie incarnazioni che passano davanti agli occhi dello spettatore in rapidissima sequenza. Appena si ha l'impressione di poterci capire qualcosa, la storia ha uno scarto differente, un colpo di scena, l'inserimento massiccio di altre e più complesse situazioni. Seguito del precedente I guardiani della notte - e secondo capitolo di una trilogia tratta dai libri di Sergej Lukyanenko e Vladimir Vasiliev - I guardiani del giorno mischia tematiche care alla tragedia classica con un'estetica che guarda al fantasy e al catastrofico ambientato, ed è la cosa più interessante, in una Mosca stanca e derelitta. Il problema del film diretto da Timur Bekmambetov sta, oltre che nella faticosa comprensibilità per chi non ha visto il capitolo precedente, nell'onnipresenza registica che trasforma tutto in un turbine fatto di inseguimenti, trasformazioni, momenti horror, musica a tutto volume e abuso di computer grafica. Un'esperienza certo gradita agli appassionati del genere ma estenuante per chiunque non abbia dimestichezza con un look da videogioco, creativo ma profondamente autoreferenziale. Viene un po' la voglia di fermare la giostra e gridare: «Aiuto, voglio scendere!».
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta